il Programma

I gruppi che animeranno la 15^ edizione di Montecchio Unplugged rappresentano davvero molti generi musicali diversi, e proprio la varietà della proposta, da sonorità rock classiche al folk, da suoni etnici di paesi lontani alla club music più moderna, rimane il “marchio di fabbrica” della manifestazione. Ospiti speciali di questa edizione saranno iMi Linda Dama, progetto musicale di Robindro Nikolic: nato e cresciuto a Belgrado in una famiglia indiano-serba, la diversità multietnica all’interno della sua famiglia ha creato il primo di molti incontri che lo hanno formato musicalmente. Dopo essersi diplomato alla scuola musicale di Belgrado, all’età di 20 anni è partito per studiare musica classica alla Mozarteum University di Salisburgo, città che ha lasciato un segno chiaro sulla sua educazione musicale, molto diverso ma complementare al patrimonio serbo e indiano. In seguito si è trasferito a Barcellona dove ha arricchito la sua esperienza con diversi generi musicali. Mi Linda Dama è un progetto musicale di ispirazione mediterranea, un ensemble musicale composto da Namritha Nori (voce, loop), Giulio Gavardi (chitarra, saz turco, bouzouki, synth, sax soprano), Niccolò Giuliani (cajon, darbouka, tamburi a cornice, wave drum, palmas, effetti) e Robindro Nikolic (clarinetto e clarinetto basso), con le collaborazioni live di Alvise Seggi (contrabbasso) e Silvia Cagnazzo (danza). Propone composizioni proprie e pezzi della tradizione musicale sefardita, canti antichi dalla forte carica emotiva riproposti con arrangiamenti freschi e originali, volti ad enfatizzare la fusione di tante culture mediterranee, in un connubio di suoni antichi e moderni.
Gli altri artisti che saranno presenti a Montecchio Unplugged sono Angus McOg, alter ego di Antonio Tavoni, da Modena, “nato” durante le settimane passate in Australia, vivendo a casa di un amico a Sydney; Blu di Prussia, progetto solista di Daniele Cattani, cantautore, looper e polistrumentista accompagnato da una band, i Too Strange;Damned for eternity, band composta da quattro ragazzi dai 16 ai 18 anni che propone cover di band trash, death e black metal come Slayer, Death, Cannibal Corpse, ma anche pezzi originali; Daniele Dubbini, che crea paesaggi sonori con l’handpan accompagnandosi con la valigia-drum e originali interventi con armonica a bocca; Deut, progetto solista lo-fi di Giuseppe Vitale, autore e voce degli U BIT (Synth Pop, rock) con canzoni che sembrano narrazioni accompagnate da una chitarra; Edoardo Ponzi, che presenterà con il vibrafono alcuni dei brani che hanno scritto la storia del jazz, da B.Evans a T.Monk, D.Gillespie e A.C.Jobim; Federì, Folk’n’Pop da Reggio Emilia, con una chitarra e una voce; Ground Control, attivi dall’inizio del 2017 con un progetto di arrangiamenti in chiave psycho-stoner di brani di David Bowie e Lou Reed; Jedbalak, che utilizzano elementi della grande tradizione musicale degli Gnawa del Marocco come punto di partenza per un percorso che vuole rappresentare un ponte tra passato presente e futuro, fondendo canti la cui origine si perde nei secoli e che hanno risuonato in tutto il bacino del Mediterraneo; La Banda dei Tamburi, ensamble di batteristi-percussionisti diretta da Adriano Lasagni e composta da insegnanti e Allievi della Drums Professional School di Reggio Emilia e dell’Associazione “La Banda dei Tamburi” di Novellara; La pianura è un foglio bianco, una avventura per suonare, cantare, raccontare e divertire il pubblico sulle tante strade che portano dalla Via Emilia al West; Manuel Setti & free soul Band, un progetto nato in strada, la purezza delle canzoni che hanno fatto la storia della musica interpretate dalla voce soul di Manuel Setti;Merrymount, progetto che unisce suoni brit e voci easy pop a un flusso musicale orecchiabile; Parade, tribute band di una delle band più famose degli anni ‘80, gli Spandau Ballet, con una formazione di 8 musicisti per riproporre i più famosi successi della band inglese; RDM Fortress Gospel Choir, dalle Blue Notes degli spirituals ai più famosi evergreen rivisitati in chiave Gospel, per un ensemble frizzante di 25 elementi diretto da Anna Ferrari della Scuola di Musica Euphonia; Roktura, band di giovani musicisti con brani rock, dai Toto, ai Guns’n’Roses, dagli Iron Maiden, agli AC/DC; Ruby Formentini Quartet, con brani standard jazz e nuove composizioni originali di Ruby Formentini eseguite per la prima volta in pubblico; Tamburi del Crostolo, collettivo formato da persone provenienti dai territori di Reggio e Mantova, che punta a percorrere i ritmi provenienti da ogni parte del pianeta, dalle percussioni del sud America, a Cuba e la Jamaica, fino all’Australia e all’Africa; The Dissident Animal Flow, tribute band dei Pearl Jam con 5 elementi, in grado di far rivivere le sonorità e le atmosfere uniche della formazione guidata da Eddie Vedder;The Flow, duo chitarristico, che propone brani dalle atmosfere rarefatte, per arrivare a pezzi più coinvolgenti e dinamici. In via Veneto ci sarà poi un “micro festival”, con i live dei Terrible Wings of Democracy, dalle sonorità stoner, e Yuma, il nuovo progetto musicale del chitarrista Johnny La Rosa. Nel cortile del Castello, non mancherà l’ormai attesa chiusura di serata, dopo le esibizioni live, con il dj set FunkSoulSide a cura di Emilia Soul Lovers, un mix di musica Soul, R’n’B, Brit Pop, Manchester Beat, Ska e Funky.
Non mancheranno ovviamente in occasione della manifestazione i punti ristoro dove rifocillarsi in compagnia, il mercatino vintage e handmade, il mercatino artigianato artistico ed etnico. In tutto il centro storico distese estive, negozi aperti e gastronomie.


gli Artisti

Mi Linda Dama

Mi Linda Dama è un progetto musicale di ispirazione mediterranea: composizioni proprie e pezzi della tradizione musicale sefardita, canti antichi dalla forte carica emotiva riproposti con arrangiamenti freschi e originali, volti a enfatizzare la fusione di tante culture mediterranee, in un connubio di suoni antichi e moderni, grazie all’utilizzo di un’ampia varietà di strumenti di epoche e aree diverse. Un approccio che vuole essere fusione, rinascita e innovazione, alla scoperta di un repertorio antico ma dai significati estremamente attuali, nato da una migrazione attraverso tutto il Mediterraneo.


Angus McOg

Angus McOg – alias Antonio Tavoni da Modena – è un progetto musicale nato durante le settimane passate in Australia, da cui derivano gli album Anorak (2011) e Arnaut (2013). Suona in Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Firma le musiche per “Aishiteru My Love”, lungometraggio del regista Stefano Cattini presentato al Festival dei Popoli di Firenze (2013). Viene scelto da Thurston Moore per aprire le date italiane del suo The Best Day tour all’Alcatraz di Milano e al Teatro dell’Antoniano di Bologna (2014). Insieme a Luca Di Mira (Giardini di Mirò), collabora per la sonorizzazione di “Regen” (cortometraggio del 1929 del regista olandese Joris Ivens) e da’ vita al nuovo album, Beginners, dieci brani che partono dalle radici alt folk per spingersi altrove.


Blu di Prussia

Blu di Prussia è il progetto solista di Daniele Cattani, musicista reggiano che – dopo una decina d’anni di attività in varie rock band locali e quasi duecento concerti all’attivo in tutta Italia – ha deciso di calarsi in una nuova dimensione musicale, più intima e personale. Blu di Prussia è un totalitarismo emozionale. Le canzoni parlano di vita quotidiana e sono accompagnate quasi sempre da una chitarra acustica.


Damned for Eternity

Damned for Eternity è una band composta da quattro ragazzi dai 16 ai 18 anni: Davide Mariani (chitarra e voce), Andrea Mariani (batteria), Tommy Bertoli (basso), Michelangelo Romanò (chitarra). Il gruppo suona principalmente cover di band thrash, death e black metal come Slayer, Death, Cannibal Corpse, Napalm Death e Mayhem, ma propone anche pezzi inediti.


Daniele Dubbini

Daniele Dubbini crea paesaggi sonori con l’handpan, accompagnandosi con la valigia-drum, e originali interventi con armonica a bocca.



Deut

Deut (Acustico, lo-fi – Reggio Emilia) è il progetto solista di Giuseppe Vitale, autore e voce degli U BIT (Synth Pop, rock – La Spezia). Lontano dalle sonorità elettroniche della band, trasporta così com’è l’intimità della voce su un piano colloquiale con l’ascoltatore, melodie quasi afone per canzoni che sembrano narrazioni accompagnate da una chitarra. In uscita il suo primo Ep “A Running Start” dove la voce è forza narrante su strutture scarne, unite tra loro da beat lo-fi e campionamenti, strumenti giocattolo e sinth scuri, percussioni folkloristiche e suoni d’ambiente dove c’è ancora spazio per i rumori di fondo.


Edoardo Ponzi

Edoardo Ponzi presenta in vibrafono solo alcuni dei brani che hanno scritto la storia del jazz: a Montecchio Unplugged 2019 interpreterà composizioni di B. Evans, T. Monk, D. Gillespie e A.C. Jobim.



Federì

Federì è una chitarra e una voce che a Montecchio Unplugged 2019 presenterà un Folk’n’Pop from Reggio Emilia.



FunkSoulSide

Dalle ore 01.00 · Dopo Festival tutto da ballare con il dj set funk-soul-reggae di uno dei più longevi e famosi staff italiani di djs.



Ground Control

Ground Control è un progetto di arrangiamenti in chiave psycho-stoner di brani di David Bowie e Lou Reed, in un omaggio al valore creativo della musica. Il loro disco “Untied” propone sonorità non convenzionali, ricercate e di respiro internazionale, messaggi ermetici e linguaggio evocativo che trae ispirazione da Bowie e dal mondo della cinematografia. “Come un sogno ad occhi aperti in cui, intervallate da interferenze da tubo catodico, ci passano davanti immagini di guerra, furgoni bianchi, allunaggi di repertorio, video tutorial trash di youtube e mandrie di cavalli selvaggi.” (ROCKIT.IT)


Jedbalak

I Jedbalak utilizzano elementi della grande tradizione musicale degli Gnawa del Marocco (gruppo etnico formato dai discendenti di schiavi provenienti dall’Africa subsahariana), un ponte tra passato presente e futuro che fonde canti antichi a sonorità e stili più vicini al nostro tempo. Le straordinarie affinità tra musica mediorientale, popolare del sud Italia e le diverse esperienze musicali maturate, si miscelano creando una nuova dimensione sonora, definita “Moroccan’Roll”.


La Banda dei Tamburi

La Banda dei Tamburi è un ensemble di batteristi/percussionisti diretto dal M° Adriano Lasagni e composto da insegnanti e allievi della Drums Professional School di Reggio Emilia e dell’Associazione “La Banda dei Tamburi” di Novellara (RE). Il repertorio che esegue è godibilissimo, divertente, energico e tutto composto da brani originali.


La Pianura è un Foglio Bianco

Come in un giro di valzer, due personaggi improbabili, un’attrice prestata al giornalismo e un cantautore melanconico, trovano il passo giusto per ballare insieme al pubblico sulla musica e le parole della loro terra, la Pianura. Dopo un anno di repliche scorazzando per la bassa, “La Pianura è un Foglio Bianco” indossa il suo sgargiante abito estivo. Una nuova avventura per suonare, cantare, raccontare e divertire il pubblico sulle tante strade che portano dalla Via Emilia al West.


Manuel Setti & free soul Band

Manuel Setti & free soul Band è un progetto nato in strada: la purezza delle canzoni, che hanno fatto la storia della musica, sono interpretate dalla voce soul di Manuel Setti e accompagnate da sonorità calde e sleghi blues… un progetto nato dal contatto con il pubblico, dalle strade del Garda, fino a quelle romane, con un unico obiettivo: spargere il verbo della musica.


Merrymount!

I Merrymount! propongono un genere che spazia dal britpop al folk, all’indie, all’acustico: sono infatti influenzati dal sound roboante del brit-pop degli anni ’90, fino a giungere alla scena acid-house della Manchester degli anni ’80, al beat anni ’60, al folk e al blues dei decenni precedenti. Nella loro sala prove, si immergono nel mix estatico della sonorità e della vena compositiva, da cui fuoriescono con la pubblicazione del primo album “Heart of Universe".


Microfestival di Via Veneto

Terrible Wings of Democracy e a seguire Yuma, nuovo progetto del chitarrista Johnny La Rosa, con presentazione in anteprima dell’album in uscita a fine giugno, in un microfestival tutto da scoprire in uno dei cortili più affascinanti del centro storico di Montecchio.



Parade

Parade è un gruppo formato da 8 musicisti, una tribute-band che propone un vero e proprio spettacolo omaggio a una delle band inglesi più famose degli anni ’80: gli Spandau Ballet.



RDM Fortress Gospel Choir

RDM Fortress Gospel Choir è un frizzante ensemble di 25 elementi che propone Blue Notes degli Spirituals e famosi evergreen rivisitati in chiave gospel. È diretto da Anna Ferrari della Scuola di Musica Euphonia. Luca Bosi alle keyboards.



Roktura

I Roktura sono una band di giovani musicisti: Alex Caraffi (chitarra elettrica), Lorenzo Simonetti (voce e tastiere), Ivan Lazzarini (batteria), Matteo Rossi (basso) e Simone Martinelli (chitarra elettrica) suonano principalmente rock e hard rock, ma amano spaziare tra Toto, Guns’n’Roses, Iron Maiden, Kiss e AC/DC.



Ruby Formentini Quartet

Ruby Formentini Quartet è un quartetto formato da Ruby Formentini (chitarra), Adriano Buccino (basso), Davide Vossel (batteria), Raffaele Cimmino (valve trombone), che a Montecchio Unplugged 2019 eseguirà brani jazz della tradizione e inediti.


Tamburi del Crostolo

I Tamburi del Crostolo sono un gruppo di percussionisti, molto famosi nella zona della bassa reggiana, ospiti fissi di Montecchio Unplugged fin dalla prima edizione. Con il loro spettacolo di percussioni e ritmi africani, latini, brasiliani, caraibici, accompagnano il pubblico in un coinvolgente viaggio attraverso i continenti. Il loro spettacolo è un viaggio che, attraverso le percussioni, porta in Sud America, passa per Cuba e la Jamaica, tocca l’Australia, arriva in Africa e ci riporta in Italia con una Tarantella. Suonano prevalentemente Djembè dell’Africa Occidentale, ma i brani sono colorati da molti altri strumenti: chitarra acustica, Cajon, Didgeredoo, shaker, maracas, campane, space drum e voci! Sognare è vita… suonare anche!


The Dissident Animal Flow

The Dissident Animal Flow è una tribute band dei Pearl Jam formata da 5 membri (Francesco Ottani alla voce, Massimiliano Magnani alla chitarra e ai cori, Emanuele Lugari alla chitarra, Simone Balestrazzi al basso e Roberto “Poppi” Guatteri alla batteria), uniti dalla loro comune passione per la musica del gruppo di Seattle. Prestano particolare attenzione alle sonorità dei brani e ai loro arrangiamenti, mantenendo la fedeltà alle composizioni originali e ottenendo così un’ottima credibilità in chi partecipa ai loro show.


The Flow

The Flow è un duo acustico formato da voce, chitarre e flauto indiano. Le canzoni (rigorosamente originali) sono arrangiate da Jacopo alla bansurì (traverso di bambù) e da Alessandro alla chitarra solista. La voce del primo si apre alla magia delle ballad, dei riff incalzanti e delle armonie inafferrabili del secondo. The Flow è come il fluire del tempo, dell’acqua, dell’energia che ci attraversa, delle melodie che, inarrestabili, scorrono fra le dite dei nostri due raccontandoci di libertà, d’amore e di universi inesplorati dentro e fuori di noi.


Noemi Tommasini & JaSiDa

Per la serata anteprima di Montecchio Unplugged 2019 di venerdì 5 luglio, nel cortile del Castello si svolgerà il live di Noemi Tommasini & JaSiDa: un progetto musicale di Jacopo Coretti e Davide Mezzanotte, nato per creare una band dalle sonorità contemporanee, in una fusione tra Jazz, R’n’B, Neo Soul. Alcuni degli artisti a cui si ispirano sono Erykah Badu, Esperanza Spalding, Laura Mvula, Josè James, Rachelle Ferrell, Lianne La Havas, Gregory Porter. Il risultato è un suono caldo e riconoscibile. La sezione ritmica di Jacopo e Simone è al servizio del groove, la chitarra di Davide e la voce di Noemi sono i colori che differenziano l’esecuzione dei brani creando magia pura.