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Cos'è

Bruno Raspanti “Il teatro delle rovine”
a cura di Sandro Parmiggiani

Augusto Giuffredi “Navi” a cura di Valerio Dehò


Inaugurazione: Sabato 11 marzo, ore 11.00

Il progetto culturale “Profeti in Patria. Cammini d’artista a Montecchio Emilia”, promosso e organizzato annualmente dal Comune di Montecchio Emilia, cresce e si amplia, allargando il proprio sguardo dalla Città di Montecchio Emilia all’intero ambito regionale.

Protagonisti della prima edizione di “Profeti in patria. Cammini d’artista in Emilia Romagna” saranno gli artisti Bruno Raspanti e Augusto Giuffredi che, in una sorta di dialogo artistico e “profetico”, esporranno le loro sculture, dall’11 marzo al 25 aprile 2023, all’interno di spazi rappresentativi di Montecchio Emilia: il Castello Medievale e il palazzo rinascimentale noto come Casa Cavezzi. La mostra di Bruno Raspanti al Castello Medievale, intitolata “Teatro delle rovine”, è curata da Sandro Parmiggiani, mentre l’esposizione “Navi” di Augusto Giuffredi, allestita a Casa Cavezzi, è curata da Valerio Dehò.

Il vernissage si terrà sabato 11 marzo, alle ore 11.00, al Castello Medievale.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Fausto Torelli e degli ospiti, e la presentazione delle mostre da parte degli artisti dei curatori, i presenti saranno accompagnati in visita nelle due sedi, alla scoperta della produzione e delle specificità di ciascun autore.

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"IL TEATRO DELLE ROVINE" DI BRUNO RASPANTI
Curata da Sandro Parmiggiani, la mostra "Il teatro delle rovine" al Castello di Montecchio presenta una trentina di opere, realizzate negli ultimi decenni, nelle quali l’artista ricorre a un’estrema eterogeneità di materiali e di moduli espressivi. Tra i materiali, non ci sono solo quelli “nobili”, quali il bronzo, l’ottone, la terracotta, il legno e la cera, ma anche fili di ferro, minuscole pietre, tegole curve o “coppi”, lacerti di stoffe, giocattoli dell’infanzia, frammenti di vetro e di terracotta, corde e spaghi, disegni su carta e frammenti di tela collocati come se fossero “memento” di una visione che non può essere perduta. Non mancano, tuttavia, le forme del rigore e della geometria e piccole opere in terracotta e in gesso modellate da Raspanti stesso e da lui disseminate qua e là. Nelle opere di Raspanti si fondono felicemente “cultura alta” e “cultura bassa”; numerosi sono i rimandi che si possono rintracciare nei suoi lavori ad alcuni dei protagonisti della scultura del Novecento, tra i quali occorre almeno citare Alexander Calder e Fausto Melotti, Germaine Richier e Alberto Giacometti, Leoncillo e Alik Cavaliere, fino alle visioni oniriche di Louise Bourgeois – il tutto, comunque, fuso in un persistente spirito dissacratorio che ovunque s’insinua. Emerge anche, in alcune opere, un’autentica tensione pittorica: non solo negli interventi sulla terracotta o sui reperti che incorpora nelle sue opere, ma anche quando l’artista dipinge su una superficie piatta, come il legno, dando vita a una sorta di pulsazione ottica che fa da contrappunto ai numerosi oggetti esibiti davanti ad essa.

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“NAVI” DI AUGUSTO GIUFFREDI

Il tema del viaggiare sia dal punto di vista fisico che esistenziale, viene affrontato da Giuffredi in una serie di sculture legate alla rappresentazione della nave. L’artista ha dedicato a questo archetipo fin dagli anni Ottanta una serie di opere realizzate con i suoi consueti materiali (legno e marmo). Opere di grandi dimensioni oppure quasi oggetti da interno, comunque sono legate ad un tema fondamentale per Giuffredi che è quello di dover procedere nella vita verso direzioni sempre nuove e diverse. La nave è simbolo del viaggiare, di attraversare i mari e di congiungere porti distanti. Attraverso le navi si scambiano merci ancora oggi, e con queste anche frammenti di culture magari lontane che trovano dei momenti di congiunzione e di reciproca influenza. Citando Alberto Savinio alcune sue opere trasportano frammenti delle civiltà del passato in un viaggio che può anche non concludersi, se non in modo tragico. Ma in opere recenti la nave diventa un guscio vuoto, una pura forma in attesa di essere riempita di merci, uomini e idee. Queste sculture sono un giudizio sospeso, un’apertura verso una soluzione positiva, verso un approdo da parte dell’umanità in cerca di stabilità e conoscenza.

La poetica di Augusto Giuffredi mette insieme la sua capacità di scultore in legno e materiali lapidei, con una particolare filosofia del riuso che lo contraddistingue dagli altri artisti contemporanei. Essendo anche un raffinato restauratore, conosce bene il valore dei materiali non soltanto per assemblarli insieme, ma anche per evitarne la dispersione. Infatti, le sue opere sono spesso dei veri e propri assemblaggi di frammenti di marmi, pietre, provenienti da opere distrutte o da scarti della lavorazione. Questo concetto contemporaneo di riuso conduce al risultato che dentro le sue opere si possano ritrovare elementi che conducono ad altre storie. Le sue opere oltre alla determinazione creativa finiscono per contenere altre, sono opere attuali che portano in sé qualcosa del tempo passato.


Il progetto ha ottenuto il Patrocinio della Regione Emilia Romagna. A supporto dell’attività espositiva, sono stati realizzati due cataloghi coordinati relativi alle opere esposte con importanti saggi e approfondimenti critici dei curatori delle mostre.












BRUNO RASPANTI (Ozzano Emilia, 1938) studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna, con Quinto Ghermandi e Umberto Mastroianni; nella stessa Accademia è, per molti anni, docente, e inizia a esporre, in mostre personali e di gruppo, fin dagli anni Sessanta, riscuotendo consensi e apprezzamenti soprattutto in quei settori della critica e del collezionismo interessati a una ricerca, autentica come la sua, nella quale si fondono, insieme, poesia, ironia e disincanto, con continui riferimenti culturali e artistici tra i più sottili e intriganti.

AUGUSTO GIUFFREDI, figlio dello scultore Armando e di Luisa, è nato a metà del secolo scorso a Montecchio Emilia dove tutt’oggi vive. Ha svolto attività in ambito artistico e come restauratore di opere d’arte. È stato docente di Restauro dei materiali lapidei e di Restauro Stucchi e Gessi presso le Accademie di Belle Arti di Napoli, Carrara, Milano e Bologna. Della sua produzione artistica si sono occupati sporadicamente studiosi e amici letterati.

Luogo

Via Veneto - Montecchio Emilia - 42027

Maggiori dettagli

via Alfonso d'Este, n. 5 - Montecchio Emilia - 42027

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Date e orari

Costi

Eventuali costi sono indicati nella descrizione dell’evento.

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Organizzato da

Cultura e comunicazione

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42027 Montecchio Emilia

Ultimo aggiornamento: 11-05-2023, 13:05